Few reviews of the “Figures – Emptiness” series
“Così, il sorriso di una ragazza non corrisponde allo sguardo appena velato, come se celasse un segreto, forse proprio quello contenuto nel recipiente che tiene in mano. È Il suo vaso di Pandora, con tutti i mali del mondo, o l’essenza segreta della sua femminilità?”. (Paolo Levi)
Il pittore vi conquisterà per i suoi dettagli minuziosamente concepiti mediante la stesura virtuosistica del colore e il preciso studio della rifrazione della luce. Sebbene la mimesi sia perfetta, e quasi sconcertante, l’osservatore è portato a chiedersi cosa ci sia al di là di tutta la serenità che si percepisce inizialmente. Una dimensione silente, surreale, onirica e mistica trasfigura dai soggetti rappresentati che sembrano porre le domande esistenziali: “Chi sei? Cosa nascondi? Cosa cerchi?”. L’artista approfondisce ciò che è conosciuto, travalicando l’apparenza e scoprendo così significati profondi, difficilmente sondabili, come si può apprezzare nelle tele in cui l’acqua diventa simbolo di rinascita e tormento interiore primordiale. Un’arte che ricerca l’esperienza dell’invisibile tramite il visibile”. (Elisa Manzoni).
“Nel complesso predominano le figure, ritratte sole, ognuna racchiusa in sé e come confinata nello spazio, il cui sfondo è spesso essenziale, fatto di semplice colore. I personaggi, enigmatici, vengono colti spesso in atteggiamento di riflessione e trasmettono sovente un senso di irrequietezza, da cui traspare un tormento interiore.” (Carlo Francou).
“Paolo Terdich, il quale accosta da un lato il suo magistero tecnico di impostazione figurativa-surrealista, dall’altro la curiosità del soggetto. La visione supera il veduto, il sogno precede il segno, il miraggio conferma l’abisso. Ciò che interessa all’artista è infatti questa massa, che tutto cela e trasfigura nel suo ipnotico segreto, che nasconde, ma lascia intravedere solo attraverso una fine introspezione psicologica”. (Daniele Radini Tedeschi).